ANTONIO VIVALDI: “L’Inverno”

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2 risposte a ANTONIO VIVALDI: “L’Inverno”

  1. marcello comitini ha detto:

    Ascoltare questo brano è immergersi nelle tempeste di vento tra le fronde di antiche querce. Ora carezzate ore scosse con amorosa violenza come solo il vento sa fare in mezzo alla natura. E assistiamo al lento scendere della neve, al ricoprirsi candido delle foglie, allo scivolare dei fiocchi quando il vento scuote le fronde. all’irrigidirsi dei torrenti e al loro fremere nascosto sotto il velo di ghiaccio.
    Tutto questo l’abbiamo dimenticato, chiusi al caldo delle nostre stanze e nel buio dei nostri timori e/o fobie.
    È formale che io ringrazi Luigi per aver pubblicato sul suo blog questo brano e te, Marino per averlo rebloggato? Forse agli occhi di chi non può comprendere.

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