Desolata è la terra sotto sciami di cavallette,
faccendieri del nulla, cimici da barzellette.
Stupratori del lavoro, sanguisughe senza decoro
dissanguano ogni linfa vitale, e allestiscono vitelli d’oro.
Maledetta genia d’accumulo inverecondo,
miseri d’animo e di crapula fecondi.
Che l’oro in merda vi si muti tra le mani,
ladri nauseabondi d’ogni piccolo domani.
Ma vi dico, vi spazzerà via questo fiume di vita,
ogni stilla di sangue da voi succhiata
si riverserà gioconda in nuove mani e dita
che dipingeranno di nuovo rosso quest’aurora sfinita.