I dedalici muri vegetali sono diventati in molti casi la principale attrazione di molte ville e giardini storici. Che siano di media altezza o più alti, a rendere imperscrutabile il disegno del labirinto all’occhio umano, non perdono l’attrattività della sfida mentale e fisica che rappresentano.
Si gioca a perdersi nel bosco: al cui centro vi è spesso un prezioso padiglione o un albero “di Maggio”, a simbolo del primigenio albero dell’Eden. Nei secoli, il giradino-labirinto è geometria archetipica e impenetrabile decorazione, ludica rincorsa e nascondimento amoroso, inquietante bellezza dove si possono celare mostri inconsci o mitologici.
Riuscire a raggiungerne il centro è solo parte dell’impresa: poi bisogna saperne uscirne, a compimento di un percorso iniziatico, che parla in egual misura alla logica e all’irrazionalità.
il labirinto di Villa Barbarigo a Valsanzibio di Galzignano Terme Padova