Barca
Per ogni viaggio serve un mezzo di trasporto adeguato, abbiamo visto che quello di Ulisse è eccezionale, una favolistica nave magica.
Così Dante inizia trionfalmente il canto I del Purgatorio:
Per correr miglior acque alza le vele
omai la navicella del mio ingegno.
Dante arriva da vivo al monte del Purgatorio, Ulisse no. Naturale che l’impresa, eccezionale rievochi il superbo marinaio. Quando Virgilio deve presentare il suo discepolo a Catone, governatore del secondo regno ricorre ancora al termine “follia”, (“Questi non vide mai l’ultima sera;/ ma per la sua follia le fu sì presso,/che molto poco tempo a volger era”, Purg. I, 58-60)
Nel canto II del Purgatorio, appare il nocchiero celeste, il primo angelo che incontreremo nella Commedia, contraltare luminoso di Caronte, traghettatore infero, e Virgilio trepidante esclama (vv, 31-33):
Vedi che sdegna li argomenti umani,
sì che remo non vuol, né altro velo
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