Maschere
Navighiamo smisurati silenzi
in riflesse vie d’acqua
per lagune e navigli in vuote calli
mentre lontano impazza il Carnevale;
Venezia giace, cupola sommersa,
nell’oro di un riverbero lunare
sotto un ponte di pietra.
Quanto lontana è l’eco del clamore
dal nostro entrare insieme nella notte
a sussurrare, soli e senza maschera,
una gioia segreta
dove un solo gabbiano
attende al caldo nido!
Altrove vanno i ghiacciati teatranti
di liturgie fittizie, processioni
che incalzano il domani.
E noi, noi che faremo
alla fine dei suoni?
Nasconderemo il nostro mondo strano
dalla diversità, saremo in due
a entrare nel silenzio.
Marisa Cossu