Non ne so abbastanza di letteratura tedesca o di Thomas Mann per capire che posto possa occupare una cosa come Cane e padrone a fianco di capolavori indiscussi come Tristano, Tonio Kroger o La morte a Venezia.
Presentato come “un idillio”, racconta come la famiglia Mann acquisì un nuovo cane (Bauschan) che, fedelissimo al padrone, lo accompagna in lunghe passeggiate (dove, tipo Pascoli, si cimenta in decine di modi diversi di dire ‘albero’) in cui avanza patetici tentativi di cacciare anatre (“il tono di vita delle anatre è… più borghese… di quello dei gabbiani“).
Per il resto, essendo comunque Thomas Mann, è scritto benissimo ma o è una gigantesca allegoria di qualcosa che chiaramente non ho colto o è una delle cose più strane che abbia mai letto…