La storia è ambientata a Tokyo, e vede come protagonista Oscar, un giovane spacciatore americano, che viene ucciso dalla polizia, ma che continua a vedere gli eventi che accadono a sua sorella Linda e alle persone che la circondano, grazie ad una sorta di esperienza extra corporea, fluttuando sopra le strade e attraverso i locali di Tokyo. Il film è girato per gran parte con riprese in soggettiva (di Oscar), mentre per i flash back del suo passato, egli viene ripreso di spalle.
Enter The Void è stato per molti anni, il “progetto dei sogni” di Noé, la sua produzione è stata possibile però solo dopo il successo commerciale di Irreversible, la precedente pellicola del regista. Il film è stato prodotto dalla Wild Bunch e dalla Fidélité Films, mentre tutti gli effetti visivi digitali sono opera della Buf Compagnie. Nella pellicola infatti, c’è un grosso utilizzo di immagini modificate al computer, soprattutto nelle parti dei “trip”, ispirate dal cinema sperimentale psichedelico, e da visioni avute dall’utilizzo di droghe da parte dello stesso regista. Uno dei punti di forza di Enter The Void è sicuramente l’aspetto tecnico innovativo; per simulare il “fluttuare” da una strada all’altra, da un interno ad un esterno di Tokyo da parte del protagonista, è stato fatto un complicato lavoro di riprese eseguito con grossi crane (gru).