spavalde fisarmoniche
farfalle appoggiate
al cancello della rete
crudelmente arrostite
da un sole a strisce e a stelle
altro di tempo con
caratteristiche precise
le creature viste da vicino
tutte scure da penetrare le finestre
le ruote vuote delle biciclette
il re del cortile
il re delle pizze
il re di aprile
i pomeriggi d’inverno in estate
passati dietro le finestre
a guardare il niente
il tetto di una fabbrica spiovente
lo spazio vuoto sbiadito di verde
la poca erba sulla terra dura
in un angolo un pezzo
di costruzione abbattuta
di giro in giro
a suonare gli amici di campanello
trovati per caso
mettendo la testa fuori dal cancello
mai dette in tutta la vita
cosi poche parole
davanti alle porte
che si aprono da sole
mai fare niente
mai niente da fare
in epoche poco note
che non possa durare
fatta poi la prima cosa
ognuno va via
per la sua strada senza voltarsi
con la sua verità in tasca
la carta con il tempo è scaduta
la carta che era fresca di stampa
© lyric by Marino Pancheri, 2015. Tutti i diritti riservati.