Os Mutantes (The Mutants) è un film di Teresa Villaverde con Ana Moreira, Alexandre Pinto, Nelson Varela, Helder Tavares, Paulo Pereira, Jorge Bruno Gomes e Teresa Rob [1998].
I protagonisti di Os mutantes hanno impressa sul volto il dolore della esistenza che conducono. Una vita mutante, raminga, in cui mancano punti di riferimento.
Il film alterna dei momenti di calma ad altri estremamente concitati, ma raccogliendo e comunicandoci con incredibile trasparenza e sincerità lo stato d’animo di tutti i personaggi, il terrore delle giornate di queste creature alla mercé di una società degli adulti che sembra fregarsene del loro destino, e preferisce risolvere i loro casi rinchiudendoli a tempo indefinito negli speciali riformatori, fino a quando non diventeranno maggiorenni.
Così un ragazzino di nove anni che entri in una di queste case, può rimanerci fino alla maggiore età di diciotto anni, per nove anni dunque, non si sa bene a quale titolo e per quale motivazione. È chiaro che il senso di angoscioso smarrimento non può che aumentare.
L’unica difesa allora è proprio quella di essere mutanti, di fuggire in ogni direzione pur non avendo alcuna idea di una possibile destinazione, la società tanto li ha già condannati, anzi li ha abbandonati cosicché possano fare qualunque fine, il loro destino non importa a nessuno.
I protagonisti di Os mutantes hanno impressa sul volto il dolore della esistenza che conducono. Una vita mutante, raminga, in cui mancano punti di riferimento.
Il film alterna dei momenti di calma ad altri estremamente concitati, ma raccogliendo e comunicandoci con incredibile trasparenza e sincerità lo stato d’animo di tutti i personaggi, il terrore delle giornate di queste creature alla mercé di una società degli adulti che sembra fregarsene del loro destino, e preferisce risolvere i loro casi rinchiudendoli a tempo indefinito negli speciali riformatori, fino a quando non diventeranno maggiorenni.
Così un ragazzino di nove anni che entri in una di queste case, può rimanerci fino alla maggiore età di diciotto anni, per nove anni dunque, non si sa bene a quale titolo e per quale motivazione. È chiaro che il senso di angoscioso smarrimento non può che aumentare.
L’unica difesa allora è proprio quella di essere mutanti, di fuggire in ogni direzione pur non avendo alcuna idea di una possibile destinazione, la società tanto li ha già condannati, anzi li ha abbandonati cosicché possano fare qualunque fine, il loro destino non importa a nessuno.