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Dal romanzo omonimo di Meneghello. Il giovane partigiano Gigi chiede di poter assumere il nome di battaglia “bandiera”. Ma gli viene negato perché con…
Dal libro omonimo (1964; revisionato nel 1976) di Luigi Meneghello. Nella primavera del 1944 alcuni universitari antifascisti di Vicenza, simpatizzanti del Partito d’Azione, salgono sui monti del Bellunese (Agordino) e poi nell’altopiano di Asiago a fare la lotta partigiana per bande. Dopo aver conosciuto la paura dei rastrellamenti, gli stenti, le crudeltà della guerra chiudono la loro esperienza a Padova nell’aprile 1945. Operazione non riuscita, forse impossibile in partenza. Più che un romanzo, quello di Meneghello è un resoconto, la cronaca di un’esperienza di gruppo in chiave antiretorica e antieroica e con il filtro di un saggista, da leggere come un racconto. Al suo 6° film il romano Luchetti si rivolge alla coppia S. Petraglia-S. Rulli per la struttura narrativa e a D. Starnone per la scanzonata dimensione ironico-comica, ma non riesce a cavarne una convincente e coinvolgente sintesi audiovisiva. Il risultato è, al tempo stesso, troppo leggero e troppo pesante. Esitante sulla strada da seguire, incerto nella direzione e nel traguardo, genericamente “piacevole”.AUTORE LETTERARIO: Luigi Meneghello
Dal libro omonimo (1964; revisionato nel 1976) di Luigi Meneghello. Nella primavera del 1944 alcuni universitari antifascisti di Vicenza, simpatizzanti del Partito d’Azione, salgono sui monti del Bellunese (Agordino) e poi nell’altopiano di Asiago a fare la lotta partigiana per bande. Dopo aver conosciuto la paura dei rastrellamenti, gli stenti, le crudeltà della guerra chiudono la loro esperienza a Padova nell’aprile 1945. Operazione non riuscita, forse impossibile in partenza. Più che un romanzo, quello di Meneghello è un resoconto, la cronaca di un’esperienza di gruppo in chiave antiretorica e antieroica e con il filtro di un saggista, da leggere come un racconto. Al suo 6° film il romano Luchetti si rivolge alla coppia S. Petraglia-S. Rulli per la struttura narrativa e a D. Starnone per la scanzonata dimensione ironico-comica, ma non riesce a cavarne una convincente e coinvolgente sintesi audiovisiva. Il risultato è, al tempo stesso, troppo leggero e troppo pesante. Esitante sulla strada da seguire, incerto nella direzione e nel traguardo, genericamente “piacevole”.AUTORE LETTERARIO: Luigi Meneghello