l’economia (come pratica) di guerra in: il nemico alle porte di Jean-Jacques Annaud (2001) ita

Il nemico alle porte (Enemy at the Gates) è un film del 2001 diretto da Jean-Jacques Annaud, con Jude Law, Joseph Fiennes e Ed Harris.

Il 20 settembre 1942, la giovane recluta dell’Armata Rossa Vasilij Grigor’evič Zajcev giunge a Stalingrado mentre la città è in gran parte occupata dall’esercito tedesco. Il suo primo impatto con la guerra è difficile, a causa del caos che regna nell’organizzazione delle difese sovietiche, ma in seguito riesce a mettersi in luce grazie alla sua straordinaria abilità come tiratore, un’abilità appresa negli Urali. Lo stesso giorno del suo arrivo, Vasilij conosce il Commissario politico Danilov Politruk che, dopo aver notato le doti di tiratore di Vasilij, ha l’idea di utilizzarlo come personaggio simbolo della propaganda sovietica. L’idea viene accolta dal nuovo responsabile militare della città, Nikita Sergeevič Chruščёv, che promuove Danilov assegnandolo allo Stato Maggiore e trasferisce Vasilij alla divisione tiratori scelti.

Nella nuova veste di cecchino, Vasilij incomincia a mietere talmente tante vittime fra i soldati tedeschi, da attirare su di sé l’attenzione dello Stato Maggiore tedesco, il quale decide di inviare dalla Germania il miglior tiratore di cui dispone l’esercito tedesco, il maggiore König, con il compito specifico di eliminare il cecchino russo. I primi scontri tra i due si risolvono a vantaggio del tiratore tedesco che riesce a eliminare tre compagni di Vasilij.

Il giovane russo è scoraggiato, ma Danilov lo rassicura rivelandogli che Saša, un bambino russo che è riuscito a conquistarsi la fiducia di König, farà il doppio gioco informandolo della posizione del nemico.

Nei giorni seguenti Vasilij si salverà miracolosamente dopo essere stato sotto la linea di tiro del suo rivale tedesco, e questo farà scoprire a König il doppio gioco di Saša, che verrà da lui impiccato e lasciato appeso, confidando che la sua vista faccia uscire Vasilij allo scoperto. Danilov raggiunge Vasilij, mentre questi è sempre in attesa di scorgere il rivale tedesco, e lo informa della morte di Tania, la sua ragazza, a causa dello scoppio di una granata. Colpito dallo sconforto, sentendosi colpevole della morte di Saša, Danilov decide di aiutare Vasilij a scoprire la postazione di König anche a rischio della propria vita e, sporgendosi, viene immediatamente colpito a morte da König. A questo punto König esce dal suo nascondiglio, pensando di aver colpito Vasilij, ma si accorge troppo tardi che l’uomo che ha colpito non è Vasilij, che invece è di fianco a lui, e con rassegnazione si abbandona alla sua sorte.

Alcuni mesi dopo, il 3 febbraio 1943, giorno della fine della battaglia, Vasilij trova l’indirizzo di un ospedale dove, grazie alle suppliche della madre di Saša, Tania era stata ricoverata agonizzante, riuscendo a ritrovarla viva, convalescente, e può riabbracciarla. Il film termina, prima dei titoli di coda, con alcuni cenni storici sul reale Vasilij: il riconoscimento di Eroe dell’Unione Sovietica e l’esposizione del suo fucile al Museo di Storia di Stalingrado (oggi Volgograd).

Il comando tedesco, al fine di eliminare Zaitsev per le conseguenze che le sue azioni avevano sul morale delle truppe tedesche, inviò a Stalingrado il tiratore migliore di cui disponesse: il colonnello (Standartenführer) delle SS Heinz Thorwald (o Torvald). Il duello tra i due durò quattro giorni. Il primo giorno il colonnello tedesco riuscì a uccidere due compagni del cecchino russo. Il secondo giorno i duellanti si studiarono per tutta la giornata senza sparare per non rivelare all’altro la propria posizione. Il terzo giorno Thorwald sparò pensando di avere avvistato Zaitsev, ma il soldato colpito era un compagno di Zaitsev che rimase ferito. Questo permise al cecchino russo di conoscere la posizione del suo rivale. Il giorno dopo, Zaitsev fece ritorno nel medesimo posto insieme a un altro compagno e, per fare uscire allo scoperto il colonnello, sollevò un elmetto: Thorwald sparò colpendo l’elmetto, Zaitsev gridò come se fosse stato colpito, il tedesco si sporse per controllare l’efficacia del suo colpo e allora Zaitsev lo colpì a morte.[1].
Secondo lo storico Antony Beevor, la storia del duello di Zaitsev, personaggio realmente esistito, con König è pura finzione.[2]
Alcune associazioni dei veterani sovietici della battaglia di Stalingrado, si sentirono offese dall’immagine dell’Armata Rossa data nel film (per esempio la scena dei soldati portati al fronte come prigionieri in treni chiusi dall’esterno, quella dei soldati mandati all’assalto delle linee tedesche senza armi, la descrizione dei comandanti sovietici come despoti spietati, dei soldati semplici e dei civili come “carne da cannone”), tanto da chiedere ufficialmente il ritiro della distribuzione del film in Russia.[3]

istruzioni:
cliccare sul link qui sotto poi
per vedere cliccare al centro dell’area nera dove appare il film
in basso a destra c’e’ la possibilità di visione a tutto schermo

il nemico è alle porte completo italiano

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